Ma che belli i novanta,
la gente ai semafori che parla,
la luna in cielo d'estate senza le luci degli iPhone.
Ma che belli gli anni novanta,
Roberto Baggio con la Fas,
quando si guardava il mare all'alba
ed era già 4k.
E tu,
e tu,
e tu, e tu che cosa eri tu?
E la notte,
e la notte,
e la notte era tutta per noi,
noi che diventeremo supereroi,
sui banchi o lunghi corridoi,
se oggi siamo ancora noi,
non è per la matematica.
Ma che belli i novanta,
Carcobain a Tentivic e Cannes,
il Milan di Sochi che splendore,
ed i mondiali americani nel videoregistratore.
Ma che belli gli anni novanta,
io e te insieme ad una Fanta,
la Prisella a tronzo modificato,
davanti a un muro di liceo e senza scritte sulla pelle.
E tu,
e tu,
e tu, madonna che cosa eri tu?
E la notte,
e la notte,
e la notte era tutta per noi,
noi che diventeremo supereroi,
dietro lo schermo di un Gameboy,
sotto i fresne e le Polaroid.
E la notte,
e la notte,
e la notte era tutta per noi,
noi che diventeremo supereroi,
sui banchi o lunghi corridoi,
se oggi siamo ancora noi,
non è per la matematica,
ma per l'anima, ma per l'anima.
Correvamo come 3C in BNI,
con le Riboban sotto ai bluccini,
senza solo banner in Twin Peaks,
ti ricordi quella storia che era tutta per noi,
noi che diventeremo supereroi,
sui banchi o lunghi corridoi,
se oggi siamo ancora noi,
non è per la matematica,
ma per l'anima,
ma per l'anima.
se oggi siamo ancora noi,
non è per la matematica.