Voglio dire lo stupendo nell'isir che d'est amore
Ah, sì, sì,
capisco, intendo
Io ne son distinta a me
E fia vero
Sì,
se ne fa gran consumo,
gran consumo in questa età
Oh, fortuna!
E ne vendete?
Ogni giorno, tutto il mondo
E qual prezzo ne volete?
Poco assai
Poco?
E cioè?
Di secondo?
Un zecchini,
null'altro qua
E la somma che ci va?
Apprendetelo,
dottore, apprendetelo,
dottore
Ecco il magico liquore
Obbligato,
ah, sì, obbligato, sono felice, sono contento
E l'isir di tal volta venne detto chi ti fa?
Nel paese,
se ho girato,
se ho dolito,
mi trovo adatto
E il paese di tal volta venne detto chi ti fa?
Non è guardie inferitato,
non si trova,
non si dà,
non si trova,
non si dà,
non si trova,
non si dà
Oh,
menzogna me!
Non si trova,
non si trova,
non si dà,
non è guardie inferitato,
non si trova,
non si dà,
non si trova,
non si dà,
non si dà,
non
si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si dà,
non si
Impacciarsene potria un tantin l'autorità,
un fue silenzio, e ne do la fede mia,
neanche un
'anima il saprà.
Va,
mortale fortunato,
un tesorio t'ho donato,
tutto il sesso femminino te doman sospirerà.
Ah, dottore,
pidò,
barona,
che
io verrò per una sola,
né per altra,
e sia pur bella,
né una spilla avancerà.
Ma domandi, comandino, ve non
danzano di qua.
Va, mortale avventurato,
un tesorio t'ho donato, tutto il sesso
femminino te doman sospirerà.
Ma silenzio, ma silenzio,
e una forza gelosa sai,
ma domandi, comandino, ve non danzano di qua.
Ve non danzano di qua.