Alzati, la tuo figlio, a te concedo rilevar,
nell'ombra, nel silenziale, il tuo rosso relomba mia nascondi.
Non è solo il mio suo fragile petto che colpirde Dio,
ma il mio suo frágile peccolo che colpirde Dio.
Altro, ben altro sangue, a tergerbe si lo pesa,
il sangue è tuo.
Ero tra i pugniari, allo sleo e al tuo cuore,
ero la prima mia.
Vendicator!
Vendicator!
Vendicator!
Vendicator!
Eri tu che macchiavi quell'anima,
la delizia dell'anima mia.
Vendicator!
Che mi affidpi,
che in un prato esecrabile,
il vivor suo a veleni per me,
a veleni per me.
Vendicator!
Che compensi del gruisa,
e sa dell'amico suo primo, dell'amico suo primo da te.
Un dolce apervuto memoriae
sull'amplesso
che,
la
santo
diria
quando è meglio
si vola,
si candida
sul mio santo
d'amor.
Brilla
a volte
d'amor.
Quando è meglio
sul mio santo
Brilla
l'amor d'amor.
Si brilla
a volte d'amor.
E' finita,
non chiede che l'odio
la sia,
ch'è l'odio
la morte.
E' venuto
lo gode.
Un dolce apervuto memoriae
perduta,
speranza
d'amor, d'amor, d'amor.