Quanto erano belli gli anni 90,
se degli anni 70,
80,
0,
seee...
Se ti togli dal cazzo,
con le nostalgie,
con i tempi che non torneranno,
con i blue jeans e i telefilm.
Vive la guerra del golfo,
le crisi petrolifere,
che bello era far s'inculare,
la sanità pubblica,
istruzione,
alcuni banali diritti del lavoro,
roba da terzomondismo avanzato,
e tutti assieme a recitare il mantra
liberale senza alternativa al capitale.
Una cena con i sushi,
la cagnina e il plutonio,
in piedi a dir cazzate farcite con la sfiga,
e il caratteristico tratto che hanno gli amalgami gelatinosi,
i budini,
le zuppe surgelate,
le merde,
perché la verità ti fa male,
lo so,
e ogni giorno che passi invecchi,
e con te i tuoi genitori,
o i tuoi figli,
o i tuoi nonni,
mangiati dalla demenza,
che hanno preferito monarchia e repubblica,
che gli fan paura i negri,
i negri morti,
i morti di ogni istrazione o genere,
ricchioni,
cheche esaurite,
transessuali distopici,
lobby gay,
lobby religiose,
minoranze senza lubrificante,
un incubo chiamato lealtà,
e nel peggiore dei casi,
VITA!
Ti ricordi che belli gli anni del grande real?
Nessuna nostalgia per George Bush, caro Mars,
nessuna nostalgia per i cowboys,
nessun rimpianto per la crisi del mattone,
solo alle volte
capita che,
prima di dormire,
vorresti masturbarti fino a farti cadere le palle,
disezionarti
la vagina,
militarizzare il tuo ano,
per togliergli il piacere in via definitiva,
e la tacer che
ti guarda mentre urli,
non c'è alcuna alternativa!
Il 2020,
fuga dall'aperitivo,
fuga dai soldi,
tutto è al sicuro con la carta di credito,
turisti,
affittacamere,
desolati,
scomodi,
malinconici,
con l'insonnia del lavoro e l'infuco
del fine mese,
e le vacanze sono il mito del conflitto
tra l'uomo e la coda in autostrada.
Insieme a te non godo più dire,
fare,
toccare,
fottere il prossimo,
scopare su internet,
farmi una domanda e ti regalo un pugno dritto in mezzo alla faccia,
così siamo tranquilli
e impostiamo una dialettica raffinata tipo...
Quella troia dovrebbe morire,
quell'altro dovrebbe morire,
quella troia dovrebbe morire,
quell'altro dovrebbe morire,
ma ti hanno fregato quando sei nato,
fai un governo,
fai un altro
governo,
i primi ministri giocano a nascondino
tra le tome dei capitani d'impresa,
la sinistra
lavorista piange da barba ad orso,
la sinistra perbenista palla sotto le stelle,
la sinistra
bonista scrive canzoni innocue,
e l'odio che sale in città,
e l'odio che sale in campagna,
e la pelle che si addisale,
e toccare le chiappe chiare,
che tanto è la colpa del più debole,
finché non resti solo tu che applaudi all'atterraggio,
perché il problema è la caduta,
degli eroi,
dei mercati,
dei ponti,
tutti in fila ordinati ad aspettare la pagina che non si carica,
l'essenziale è invisibile agli occhi,
diceva il nonno nazista,
che non è tanto il razzismo
quanto l'umido,
che fa sentire il caldo e ti alza la tensione,
per candidati allo stregismo,
per pulire i gabinetti,
quando la vita ti dà limoni,
durvono splebbi agrumi.